Storie di Alternanza

Il progetto ha preso vita nell'ambito delle iniziative messe in atto dalla scuola, in collaborazione con le associazioni del territorio, per ideare azioni volte al contrasto della povertà culturale nei quartieri in cui vivono i nostri studenti.
La scuola, infatti, ha un bacino territoriale costituito dai quartieri vicini: lagaccio, San Teodoro, Oregina, Di Negro e Sampierdarena, ma si allarga in un raggio più ampio attirando, grazie alla vicinanza della Stazione Principe e della fermata della metropolitana, una gran parte dell’utenza proveniente dalla Val Polcevera, dal ponente genovese e dai comuni limitrofi come Busalla e Serra Riccò.
Una grossa parte dei nostri studenti, dunque, proviene da zone caratterizzate da un tasso di disagio medio-elevato causato dall’insufficienza dei servizi rispetto al contesto. Inoltre ha vissuto, alle medie, il trauma del crollo del Ponte Morandi e, subito dopo, nel primo biennio delle superiori, le restrizioni dovute alla pandemia del COVID19.

 

Per questo motivo, dopo aver ristabilito la normalità dopo la DAD, l’anno scorso abbiamo deciso di lavorare sulla presa di coscienza, da parte nostra e degli studenti, del fatto che l'espressione di sé, anche attraverso l'arte, è un contributo fondamentale che la persona apporta alla propria comunità, importante come il contributo economico che fornisce attraverso il lavoro.

 

Durante il periodo scolastico è stata preparata, nei laboratori della scuola, l’iniziativa “Eventi fuori-classe”: una giornata in cui i talenti della scuola in ambito artistico, musicale, teatrale sono stati messi in mostra alla galleria d’arte Satura.

 

Parallelamente uno studente ha svolto lo stage di quarta presso la cooperativa Librotondo, di Genova, che ha organizzato una settimana di laboratori all'interno del progetto Erasmus giovani per  lo scambio di risorse sui metodi per promuovere arte e creatività nei contesti critici.

 

Le abilità e le competenze trasversali acquisite durante la preparazione dell’evento e le conoscenze teoriche restituite dopo lo stage esterno, sono state il perno per promuovere una riflessione comune a studenti e docenti sull'importanza di della formazione della persona, della capacità critica e della possibilità di esprimersi e portare a scuola il proprio vissuto anche in un contesto come l'educazione professionale dove, tradizionalmente, viene data più importanza alle competenze professionalizzanti.

 

In particolare i laboratori artistici hanno giovato alle relazioni tra gli studenti, favorendo il dialogo e rendendo i legami nei gruppi classe più profondi, hanno favorito l’inclusione perché ogni ragazzo ha potuto dare il suo contributo in un contesto informale e non legato alla valutazione e hanno favorito la partecipazione degli studenti di immigrazione recente,   ancora in difficoltà con la lingua. Inoltre hanno migliorato le relazioni tra colleghi che in classe, solitamente, non lavorano in compresenza.

 

La nostra “storia di alternanza”, parte, dunque, da lontano e ci parla della capacità dei nostri studenti di diventare grandi anche in un momento storico in cui non è facile e ci parla di quanto sia bello e difficile il nostro lavoro di coltivare dove tutti dicono che non cresce.

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